Alla
deriva alla deriva!
Costa
quel che costi, la Costa mira sempre di più alla navigazione costa costa, che
non vuol dire “coast to coast” cioè attraversare con la nave un continente via
terra, vuol dire invece navigare rasente la costa.
I costi
affrontati per questa particolare navigazione, constano diverse voci: dalle
constatazioni amichevoli e successivi risarcimenti per ogni tamponamento di roccia(CID con il
comune di riferimento), ai costi “sindrome da costrizione” per l’equipaggio,
costretto appunto a dormire affollati in piccole cuccette.
E se
questo non bastasse stanno lavorando per esportare il modello italiano Costa in
tutto il mondo.
I
continenti principali e più battuti dalle navi Costa, saputa la notizia, si stanno adoperando con rimedi veloci ed
efficaci, per limitare lo strabordio anzi direi lo “stracostio” pericoloso di
questa flotta di navi.
Alcuni
stati propendono per gli scafi assaltatori, certi con i famosissimi missili
antinave “Anticost”, altri affrontano il serio problema con reti elettriche
sottomarine per proteggere i preziosi coralli, altri viste le ultime vicende Seychellesi
utilizzano squadre di vigili del fuoco con potentissimi idranti costieri.
Insomma,
i maya forse hanno fatto male qualche calcolo, altro che meteorite, altro che
tempesta solare, altro che inversione dei poli….se continua così ci penserà la
Costa a sconquassare il pianeta nel 2012, una minaccia continua per i mari e
per le coste.
A.Nani
Commenti