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Sviluppo deteriore

 


È triste percepire giorno dopo giorno, quanto la nostra società stia cadendo in basso sotto molti aspetti, compreso quello della qualità della comunicazione.

Dal modo di comunicare capisci in che fase dello sviluppo si trovi una specie animale. Stiamo regredendo notevolmente nel linguaggio, nel pensiero e nel modo in cui trasmettiamo i nostri pensieri. 

Sviluppare nuove tecnologie che sembrano dare il senso del progredire verso nuove ed esaltanti esperienze, non corrisponde a dire che l'essere umano si stia evolvendo. Poche persone molto preparate studiano e inventano nuovi linguaggi, nuove macchine, queste nuove conoscenze in parte vengono utilizzate per aiutare e migliorare la qualità vita degli essere umani in questa società, prendiamo gli strumenti che vengono utilizzati in medicina, nella ricerca scientifica. Allo stesso modo queste tecnologie sono a disposizione di aziende globali che intervengono nella nostra vita quotidiana, creando strumenti e software che stanno deteriorando la capacità di pensiero, elaborazione e comprensione di testi e immaginazione individuale.

Ci stiamo riavvicinando al modo di comunicare delle scimmie, nella giungla dei social il capo branco lancia un urlo e tutti gli altri, istintivamente replicano l’urlo, fino a farlo diventare un coro scomposto di richiami, che come un virus, cerca di replicarsi e arrivare più lontano nella giungla per spaventare altri branchi che vorrebbero rubare il territorio o altre specie di animali concorrenti.

Non importa quale sia il contenuto del messaggio, i replicanti di messaggi, urlano in automatico senza pensare, l’importante è spaventare il branco nemico.

Un grande pensatore del ‘900, Manlio Sgalambro diceva:”Comunicare è da insetti, esprimerci ci riguarda”.

Parecchie persone si lamentano del potere immenso, ormai sovranazionale delle aziende che gestiscono le maggiori piattaforme sociale-network. Ci si indigna per come il mondo sta andando verso la standardizzazione dei comportamenti e delle abitudini.

Guardiamo programmi Tv ormai identici in tutto il mondo, compriamo in pratica negli stessi negozi (quando va bene) altrimenti addirittura dallo stesso, sembrerebbe, unico negozio on line (Amazon) esistente, ascoltiamo le stesse musiche da sottofondo nei grandi store, insomma stiamo spegnendo il nostro cervello.

Le nostre scelte condizionano la società.

Non siamo in grado di fermare questa discesa nell’abisso dell’algoritmo, ma provarci individualmente è indispensabile.

 

Aldo Nani

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